Come si sviluppa il piede nel bambino: tappe e segnali da osservare
- Luca Costanzelli
- 23 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Il piede del bambino è una struttura in continua evoluzione. Dalla nascita fino all'adolescenza, attraversa diverse fasi che ne determinano forma, funzione e stabilità. Conoscere queste tappe è fondamentale per genitori, insegnanti e operatori del movimento: aiuta a capire cosa è fisiologico, quando intervenire e come accompagnare lo sviluppo motorio nel modo più naturale possibile.
Alla nascita, il piede è prevalentemente cartilagineo e molto flessibile. Non è presente l’arco plantare, e la pianta appare piatta e morbida, spesso con un cuscinetto adiposo. Questo è del tutto normale: il piede non è ancora stato sottoposto a carico e movimento.
Intorno ai 12 mesi, con i primi passi, il piede inizia a “lavorare”. Si attivano i muscoli intrinseci e si rafforzano le strutture che sosterranno il carico corporeo. La camminata inizialmente è incerta, spesso con piedi in abduzione (punta rivolta verso l’esterno) e ginocchia valghe. È una fase di adattamento fisiologico.
Tra i 2 e i 4 anni, il piede continua a rafforzarsi. Il bambino corre, salta, si arrampica, stimolando costantemente le componenti muscolari, legamentose e sensoriali. L’arco plantare comincia a delinearsi, ma può ancora apparire assente in posizione statica. Anche questo è fisiologico, poiché l’arco si sviluppa davvero sotto il carico dinamico.
Tra i 5 e i 7 anni, il piede dovrebbe aver raggiunto una buona organizzazione strutturale. È in questa fase che si possono osservare appoggi disfunzionali persistenti (piede piatto strutturato, alluce valgo, pronazione eccessiva) che meritano attenzione. In questa fase è utile una valutazione posturale globale, associata a esercizi di stimolazione motoria.
Durante l’adolescenza, il piede va incontro a una fase di maturazione definitiva. Le ossa si calcificano, la muscolatura si consolida e si forma l’appoggio adulto. È il momento in cui si manifestano eventuali compensi posturali cronici, derivati da fasi precedenti trascurate.
Ci sono alcuni segnali che possono indicare un appoggio da monitorare:
- camminata sulle punte o sui talloni in modo persistente
- cadute frequenti o difficoltà nell’equilibrio
- consumo anomalo delle scarpe
- stanchezza precoce alle gambe
- dolori a piedi, ginocchia o schiena
Osservare il piede del bambino in movimento, in diverse situazioni (casa, parco, scuola), è il primo passo per comprendere se il suo sviluppo sta procedendo in modo armonico.
In conclusione, conoscere lo sviluppo del piede è fondamentale per prevenire disfunzioni future. Non si tratta di anticipare diagnosi, ma di educare all’osservazione e promuovere uno stile di vita attivo e ricco di stimoli. Come sempre, è meglio agire in prevenzione che correggere in emergenza.
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