Postura e cervello: perché l’equilibrio parte dal sistema nervoso
- Luca Costanzelli
- 4 lug
- Tempo di lettura: 2 min

Quando si parla di postura, spesso l’attenzione si concentra su muscoli, ossa e articolazioni. Tuttavia, alla base di ogni gesto, di ogni adattamento del corpo nello spazio, c’è un sistema molto più profondo e sofisticato: il sistema nervoso centrale. È lui a coordinare, modulare e correggere continuamente l’equilibrio e la postura, in un dialogo costante tra percezione e movimento.
Il cervello: regista silenzioso della postura
Il nostro corpo si adatta costantemente all’ambiente circostante, e lo fa grazie a una fitta rete di comunicazione tra occhi, orecchie, pelle, muscoli e articolazioni. Tutte queste informazioni affluiscono al cervello, che elabora i dati e genera una risposta posturale adeguata. In particolare, tre aree giocano un ruolo chiave:
Cervelletto: coordina i movimenti fini, la stabilità e il tono muscolare;
Tronco encefalico: integra le risposte riflesse più primitive, come il mantenimento della verticalità;
Corteccia motoria e sensoriale: pianifica e regola l’azione volontaria, intervenendo anche nei processi di apprendimento motorio.
Sistema nervoso e postura: un’interazione continua
Ogni volta che ci muoviamo, riceviamo feedback sensoriali che ci aiutano a correggere la posizione. Questa interazione costante tra input (afferente) e output (efferente) è alla base del controllo posturale.
Se il sistema nervoso funziona in modo efficace, il corpo può adattarsi facilmente a cambiamenti di superficie, posizione, carico o vista. Ma se uno di questi canali viene alterato (per esempio da un trauma, da una sedentarietà prolungata o da uno stress cronico), anche la postura può risultare compromessa.
Neuroplasticità: il vero alleato del cambiamento posturale
Una delle scoperte più entusiasmanti della neuroscienza moderna è la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificare le sue connessioni e adattarsi a nuovi stimoli.
Questa proprietà è ciò che rende possibile il recupero dopo un infortunio, ma anche il miglioramento della postura attraverso esercizi mirati. Stimoli ripetuti e coerenti (visivi, propriocettivi, vestibolari) possono infatti riorganizzare le mappe neurali, rendendo più efficiente l’equilibrio e il controllo del movimento.
Postura e cervello: cosa succede in uno studio specializzato
Un approccio moderno all’educazione posturale non può prescindere da una valutazione neuro-funzionale. Non si guarda solo “come è messa” una spalla, ma come il cervello percepisce e controlla quel segmento corporeo.
Attraverso esercizi specifici per la vista, il piede, l’orecchio interno o la coordinazione oculo-cefalica, è possibile riattivare circuiti neuronali silenti, migliorare la risposta posturale e ridurre la sensazione di instabilità o dolore cronico.
✅ Esercizio pratico: attiva il cervello con la postura
Prova a chiudere gli occhi in piedi su una superficie morbida (tappetino o asciugamano arrotolato). Mantieni l’equilibrio per 30 secondi. Noti oscillazioni? Il tuo sistema nervoso sta lavorando per “riprogrammare” la postura senza riferimenti visivi.
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